Firefox 29, il debutto di Australis
Il nuovo Firefox si vede, letteralmente: la principale novità della release 29 del browser Mozilla è lo sbarco sul canale stabile per desktop dell’interfaccia Australis, sviluppata in questi mesi e già disponibile nei canali Beta e Aurora. Australis cambia drasticamente l’estetica e l’impostazione dello schermo, semplificando e rendendo anche più “touch friendly” l’aspetto della finestra e la gestione delle funzioni. Il cambiamento, però, non è solo esteriore: sotto il cofano ci sono anche al lavoro altri miglioramenti, che dovrebbero consentire a Firefox di tenere il passo anche tecnicamente con la concorrenza sempre agguerrita.
Sul piano estetico la nuova interfaccia permette di migliorare l’aspetto complessivo di Firefox: le linee sono più pulite, il menù è stato spostato sulla destra analogamente a quanto già visto su Chrome, e il contenuto è personalizzabile anche solo trascinando icone dentro e fuori dal riquadro a scomparsa. Nello stesso menù possono anche essere piazzate le scorciatoie verso le estensioni installate, alleggerendo la barra degli strumenti dalle schiere di icone che fino a oggi l’affollavano. Anche la gestione dei segnalibri è stata semplificata, rendendola più intuitiva, e allo stesso modo anche l’installazione delle estensioni dovrebbe risultare più immediata.
Nel codice sorgente ci sono invece racchiuse altre novità importanti per la fruizione di contenuti in Rete: WebRTC, le API Gamepad che condurranno verso il supporto promesso al motore grafico Unreal, le API Web Audio col supporto al sonoro direzionale, sono solo alcune delle aggiunte che migliorano la multimedialità di Firefox. Infine, il vecchio Sync è stato (finalmente) soppiantato da Firefox Account: il meccanismo di sincronizzazione tra le varie istanze del browser installate su PC e smartphone è stato finalmente semplificato e reso più user-friendly, e chi utilizzava il vecchio potrà decidere di passare alla nuova versione con relativa semplicità. Estensioni, preferenze, pagine aperte, segnalibri, cronologia: tutto può essere condiviso tra i diversi device dell’utente, semplicemente ricordando user-name e password del proprio account.
La cifra con la quale però Mozilla sceglie di promuovere il nuovo Firefox è centrata soprattutto sulle qualità uniche che la Foundation ritiene il proprio browser possa vantare: “La differenza è che in Mozilla non rispondiamo a nessun altro che non sia l’utente finale – spiega Madhava Enros, senior manager Firefox user experience – Allo stesso modo, Firefox non risponde ad altri che all’utente finale: ha a cuore i suoi interessi e gli permette di fare quel che vuole e quel che gli occorre. Questo vale per Firefox da quasi un decennio e deriva direttamente dalla mission no-profit di Mozilla, finalizzata a creare un Web che offra benefici a chiunque, pubblicamente”.
Per Enros, il processo che ha portato allo sviluppo e alla veste definitiva di Australis dimostra proprio questo legame di Firefox con le esigenze dell’utente del browser Mozilla: la disposizione delle icone, il modo in cui è cambiata la gestione dei segnalibri, la dimensione delle singole tab (che mostrano più testo e dunque mostrano più chiaramente il proprio contenuto anche se non sono visualizzate), sono tutti aspetti influenzati dal feedback ricevuto in fase di sviluppo e che hanno condizionato l’aspetto finale della nuova interfaccia. La possibilità di personalizzare, poi, quasi ogni singolo dettaglio estetico e funzionale della finestra è visto come una condizione irrinunciabile: “La personalizzazione permette all’utente di fare proprio il browser. Trascorriamo più tempo all’interno dei nostri browser rispetto a qualsiasi altra applicazione software – per alcuni anche più tempo di quello trascorso a letto – e quindi è importante rendere il browser più confortevole e attrezzato possibile per ciascuna delle nostre esigenze individuali”.
Il momento non è dei migliori per quanto riguarda l’immagine pubblica di Mozilla Foundation: la repentina uscita di scena di Brendan Eich, appena nominato CEO, non ha giovato alla popolarità del marchio, e ora c’è un nuovo CEO ad interim che nei prossimi mesi dovrà provvedere a tenere insieme la community e rilanciarne l’azione. Sicuramente giocherà un ruolo molto significativo anche Firefox OS, che fino a questo punto è stato soprattutto una curiosità tecnologica più che un prodotto di largo successo: l’arma con cui Mozilla proverà a scardinare il predominio di Apple e Google è quella della massima aderenza agli standard open e interoperabilità (che si sposeranno con un prezzo concorrenziale), ma resta da vedere se queste da sole basteranno a garantire il perdurare del successo di Firefox a oltre 10 anni dall’inizio dell’avventura.
Firefox 29 è già disponibile per il download, sia nella versione desktop (per Windows, OS X e Linux) che in quella per Android.
Da www.punto-informatico – Luca Annunziata